Certificare la sostenibilità

I marchi ecologici, o etichette ambientali, sono marchi applicati direttamente su un prodotto o su un servizio che forniscono informazioni sulla sua performance ambientale complessiva, o su uno o più aspetti ambientali specifici. Possono essere applicate anche ai materiali e svolgono un duplice ruolo fondamentale nel mercato e nell’ottica della sostenibilità: da un lato orientano la domanda verso beni ad impatto ambientale ridotto, dall’altro forniscono un riconoscimento per quelle aziende che si indirizzano verso scelte di produzione “virtuose” che possono così offrire garanzia delle qualità ambientali dei propri prodotti, acquisendo vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.

I sistemi di etichettatura possono essere suddivisi in obbligatori o volontari. Le etichettature obbligatorie nell’Unione Europea si applicano principalmente in diversi settori e vincolano produttori, utilizzatori, distributori e le altre parti in causa ad attenersi alle prescrizioni legislative. Pensiamo alle sostanze tossiche e pericolose, agli imballaggi e ai prodotti alimentari.

Nel caso delle etichette volontarie, la richiesta di un marchio è del tutto volontaria per cui i fabbricanti, gli importatori o i distributori, possono decidere se aderire al sistema di etichettatura, una volta verificata la rispondenza dei prodotti ai criteri stabiliti da quel sistema specifico. Possono essere distinte in base alle definizioni date dalle norme internazionali della serie ISO14020 e si possono classificare in tre tipologie:

– Etichette di Tipo I – ISO 14020

– Etichette di Tipo II – ISO 14021: Autodichiarazioni ambientali

– Etichette di Tipo III – ISO 14025: Dichiarazioni Ambientali di prodotto

 

TIPO I:

Le etichette ambientali di tipo I uno sono assegnate da organismi di parte terza, pubblici o privati, indipendenti dal produttore; si basano su criteri sviluppati tenendo conto di tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto che fissano dei valori soglia e limiti prestazionali da rispettare, la cui conformità è appunto certificata dall’organismo preposto. Rientrano in questa categoria l’Ecolabel europeo, i marchi nazionali più diffusi quali Blauer Angel(Germania), White Swan(Danimarca Svezia Finlandia Islanda), Green Seal(Stati Uniti), NF Environment(Francia), Milieukeur(Paesi Bassi), Umweltzeichen(Austria), i marchi che identificano prodotti derivanti da agricoltura biologica, il Forest Stewardship Council(FSC) che attesta la rintracciabilità dei prodotti da foreste gestite in maniera sostenibile. Le etichette ISO Tipo II-ISO 14020 sono delle autodichiarazioni ambientali da parte dei produttori, non certificate da un organismo indipendente.

TIPO II:

L’Etichetta Ecologica di Tipo II è autodichiarata pertanto la responsabilità relativa al suo impiego è tutta di colui che la utilizza. Le Etichette Ecologiche del Tipo II, con riferimento al ciclo di vita dei materiali, si riferiscono ad un singolo aspetto, con un unico criterio di giudizio (riuso, riciclaggio) tuttavia è necessario effettuare l’esame dell’intero ciclo di vita per verificare ed attestare che un impatto ambientale non è stato ridotto a spese di un altro. Le Etichette Ecologiche del Tipo II sono del tipo B2C “Business to Consumer” ma possono anche essere B2B “Business to Business” . Esse identificano prodotti che si basano su una autodichiarazione del produttore non convalidata né certificata. Includono tutte le dichiarazioni, etichette, simboli di valenza ambientale presenti sulle confezioni dei prodotti, sugli imballaggi, o nelle pubblicità utilizzati dagli stessi produttori come strumento di informazione ambientale. Sono relative a singole caratteristiche del prodotto, ad es.: il contenuto di materiale riciclato, la riciclabilità o la biodegradabilità del prodotto, l’assenza di sostanze dannose per l’ambiente, l’atossicità o la naturalità dei trattamenti di finitura, etc.

TIPO III:

La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (DAP o EPD Environment Product Declaration) è un documento che permette di comunicare informazioni oggettive, confrontabili e credibili relative alla prestazione ambientale di prodotti e servizi. Tali informazioni hanno carattere esclusivamente informativo, la dichiarazione non contiene criteri di valutazione, preferibilità o livelli minimi che la prestazione ambientale debba rispettare. La EPD deve essere sviluppata utilizzando la Valutazionedel Ciclo di Vita (LCA) come metodologia per l’identificazione e la quantificazione degli impatti ambientali. La EPD è applicabile a tutti i prodotti o servizi indipendentemente dal loro uso o posizionamento nella catena produttiva, classificati in gruppi ben definiti. La classificazione in gruppi permette di effettuare confronti tra prodotti o servizi funzionalmente equivalenti. L’etichetta viene verificata e convalidata da un organismo accreditato indipendente che garantisce la credibilità e veridicità delle informazioni contenute nello studio LCA e nella dichiarazione.

 

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